Aprire un e-commerce è una delle strade più scelte da chi vuole iniziare a vendere online, ma non tutti sanno che anche in questo caso sono richiesti adempimenti precisi per essere in regola con il fisco e con la normativa italiana.
Serve la Partita IVA per vendere online?
Sì. Se intendi aprire un sito e-commerce per vendere prodotti (fisici o digitali), è obbligatorio avere una Partita IVA, anche se le vendite iniziali sono basse. La legge considera l’attività di vendita online come attività commerciale a tutti gli effetti, e questo comporta l’iscrizione alla Camera di Commercio, all’INPS commercianti e la presentazione della SCIA in Comune.
Cosa cambia rispetto a una vendita occasionale?
Anche una singola vendita fatta attraverso un sito e-commerce viene considerata un’attività organizzata e continuativa. Non è possibile vendere prodotti su Shopify, Woocommerce, Amazon o simili utilizzando la prestazione occasionale: quella si applica solo a servizi saltuari, non alla vendita di beni.
Quali adempimenti servono?
Per aprire correttamente un e-commerce devi:
- Avere una Partita IVA attiva con codice ATECO corretto (es. 47.91.10),
- Iscriverti alla Camera di Commercio come commerciante,
- Iscriverti all’INPS gestione commercianti (contributi fissi e variabili),
- Presentare, se necessario, la SCIA al Comune per comunicare l’inizio attività,
- Adeguare il sito e-commerce con privacy policy, condizioni di vendita, P.IVA visibile, cookie policy e rispetto della normativa consumeristica.
Posso scegliere il regime forfettario?
Sì, nella maggior parte dei casi chi apre un e-commerce può accedere al regime forfettario, che prevede:
- tassazione agevolata,
- adempimenti semplificati,
- nessun obbligo IVA,
- coefficiente di redditività al 40%.
È una soluzione vantaggiosa per chi è agli inizi e non prevede investimenti importanti.
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