Sì, in Italia è possibile avere contemporaneamente un lavoro da dipendente e una Partita IVA. È una situazione sempre più comune tra chi vuole avviare un’attività autonoma senza lasciare subito il proprio impiego, oppure tra chi svolge lavori freelance o consulenze extra. Tuttavia, bisogna fare attenzione ad alcuni aspetti fiscali, previdenziali e contrattuali.
Cosa bisogna sapere prima di aprire?
La prima cosa da verificare è il tuo contratto di lavoro dipendente. Alcuni contratti (soprattutto nel pubblico impiego o in aziende private molto regolamentate) possono contenere clausole di esclusiva o vietare attività autonome concorrenti.
Se sei un dipendente pubblico, ad esempio, potresti dover richiedere autorizzazione preventiva. Nel settore privato, invece, hai maggiore libertà, purché:
- l’attività in Partita IVA non vada in conflitto di interessi con l’azienda,
- venga svolta fuori dall’orario lavorativo,
- non violi obblighi di riservatezza o fedeltà.
Quale regime fiscale si può scegliere?
Il regime forfettario è spesso compatibile anche con il lavoro dipendente, ma solo se:
- il reddito da lavoro dipendente non supera i 30.000 euro lordi annui (condizione per l’accesso al forfettario se il contratto è ancora attivo),
- non si lavora prevalentemente per l’ex datore di lavoro.
Se superi queste soglie o hai vincoli di esclusiva, potresti dover optare per il regime ordinario, che richiede una contabilità più articolata.
Come funzionano i contributi INPS?
Dal punto di vista previdenziale, se sei già iscritto a una cassa per il lavoro dipendente, e apri Partita IVA per prestazioni intellettuali, verrai iscritto alla Gestione Separata INPS solo per i redditi da attività autonoma. Non dovrai versare doppi contributi sullo stesso reddito, ma ogni attività va coperta separatamente.
Se invece apri una ditta individuale (artigiano o commerciante), dovrai pagare anche i contributi fissi INPS, indipendentemente dal reddito da dipendente.
Serve comunicarlo al datore di lavoro?
Nel privato non è obbligatorio, ma può essere utile per trasparenza e cautela, soprattutto se l’attività è simile a quella dell’azienda o se potrebbero nascere dubbi su orari e compatibilità.
Nel pubblico impiego, invece, la comunicazione è obbligatoria, e in alcuni casi anche la richiesta di autorizzazione formale.
Vuoi aprire la Partita IVA pur essendo dipendente?
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