Vuoi avviare un’attività da estetista, magari aprendo un centro estetico o offrendo servizi a domicilio? In entrambi i casi, per lavorare legalmente devi aprire la Partita IVA e rispettare precisi adempimenti fiscali, amministrativi e sanitari.
Quando è obbligatorio avere la Partita IVA?
Se svolgi servizi di estetica in modo continuativo e organizzato, anche se sei autonoma e lavori a casa del cliente, devi avere una Partita IVA. L’attività di estetista è infatti considerata artigianale e professionale, e non può essere gestita con prestazioni occasionali.
Qual è il codice ATECO corretto?
Il codice ATECO per l’estetista è 96.02.02 – Servizi degli istituti di bellezza. Comprende trattamenti viso, corpo, depilazione, make-up, manicure, pedicure e altri servizi di estetica professionale.
Posso usare il regime forfettario?
Sì, l’estetista può aderire al regime forfettario se rispetta i requisiti (es. sotto gli 85.000 euro di fatturato annuo). Il forfettario consente:
- tassazione agevolata (5% o 15%),
- contabilità semplificata,
- niente IVA né ritenute in fattura.
È molto utilizzato da chi apre una piccola attività, anche a livello individuale o in forma di microimpresa.
Qual è la gestione INPS prevista?
Essendo un’attività artigianale, l’estetista deve iscriversi alla Gestione Artigiani INPS, con contributi fissi trimestrali, indipendenti dal reddito, e contributi variabili sopra una certa soglia. Sono versamenti obbligatori anche se l’attività è appena avviata e con pochi clienti.
Quali sono gli altri obblighi da rispettare?
Per lavorare in regola come estetista devi anche:
- ottenere l’abilitazione professionale (diploma, corso riconosciuto o esperienza equivalente),
- aprire una posizione INAIL per la copertura assicurativa,
- presentare la SCIA al Comune per iniziare l’attività,
- rispettare i requisiti igienico-sanitari,
- dotarti di PEC, codice SDI e fatturazione elettronica.