Se sei un infermiere professionale e desideri lavorare in autonomia, collaborare con cliniche private o offrire assistenza domiciliare, è necessario aprire la Partita IVA. Questa opzione è sempre più diffusa tra i professionisti sanitari che vogliono maggiore flessibilità e indipendenza lavorativa.
Quando è obbligatoria la Partita IVA per un infermiere?
La Partita IVA è richiesta non appena svolgi attività in modo continuativo, retribuito e autonomo. Se lavori con più strutture, o offri servizi diretti a pazienti, non puoi utilizzare il contratto di collaborazione occasionale.
Qual è il codice ATECO corretto?
L’infermiere libero professionista deve utilizzare il codice ATECO 86.90.29 – Altre attività paramediche indipendenti. Questo include le attività infermieristiche svolte senza dipendenza da strutture sanitarie pubbliche o convenzionate.
È compatibile con il regime forfettario?
Sì, molti infermieri scelgono il regime forfettario, soprattutto all’inizio. È valido se:
- non superi 85.000 euro annui di ricavi,
- non sei socio di SRL,
- rispetti gli altri requisiti previsti.
Questo regime ti consente una tassazione agevolata (5% per le nuove attività, 15% standard), niente IVA sulle fatture, e adempimenti minimi.
Quale gestione INPS si applica?
L’infermiere libero professionista è soggetto alla Gestione Separata INPS, con aliquota attorno al 26%. I contributi si versano in proporzione al reddito dichiarato, quindi non ci sono contributi fissi da pagare se non guadagni.
Altri adempimenti da rispettare?
Oltre alla Partita IVA, come infermiere devi:
- essere iscritto all’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI),
- comunicare l’inizio attività con SCIA sanitaria al Comune e all’ASL (in caso di studio),
- attivare una PEC e ricevere un codice SDI per la fatturazione elettronica.
Sei un infermiere e vuoi lavorare in autonomia con la tua Partita IVA?
Ti aiutiamo noi con apertura, gestione fiscale e pratiche sanitarie.
👉 Inizia in modo semplice e sicuro