Guide Partita IVA Personal Trainer: guida completa 2025

Se sei un personal trainer e offri programmi di allenamento, coaching individuale o consulenze in palestra, all’aperto o online, devi aprire la Partita IVA per operare legalmente. È un passaggio fondamentale per chi vuole crescere come professionista del fitness e offrire servizi in modo continuativo.

Quando è obbligatoria la Partita IVA?
La Partita IVA è richiesta appena inizi a lavorare in modo stabile, con più clienti e compensi regolari. Anche se non hai un tuo studio e operi a domicilio o tramite collaborazioni, non puoi continuare con la prestazione occasionale.

Qual è il codice ATECO corretto per personal trainer?
Il codice ATECO più usato è 85.51.00 – Corsi sportivi e ricreativi, che include attività di istruzione sportiva individuale e collettiva. In alcuni casi si utilizza anche 96.04.10 – Servizi di centri per il benessere fisico, soprattutto se l’attività ha anche un taglio olistico.

Posso utilizzare il regime forfettario?
Sì, il regime forfettario è perfetto per chi lavora in proprio nel settore fitness. È valido se:

  • il fatturato è inferiore a 85.000 euro all’anno,
  • non hai partecipazioni in società incompatibili,
  • rispetti gli altri requisiti previsti.

Questo regime ti permette di pagare meno tasse (5% o 15%), non versare IVA e gestire la contabilità in modo semplice.

Quale gestione INPS si applica al personal trainer?
In genere, il personal trainer è inquadrato nella Gestione Separata INPS, con aliquota contributiva attorno al 26%. In alcuni casi, se si configura un’attività artigianale (es. gestione di un centro fitness), si può ricadere nella Gestione Artigiani e Commercianti.

Ci sono altri obblighi da rispettare?
Oltre alla Partita IVA, è importante:

  • avere una qualifica riconosciuta nel settore sportivo (es. diploma CONI, corsi regionali, laurea in Scienze Motorie),
  • dotarsi di una PEC e ricevere un codice SDI per la fatturazione elettronica,
  • presentare la SCIA sanitaria se si apre uno studio personale,
  • sottoscrivere una polizza assicurativa RC professionale, fondamentale per lavorare con sicurezza.

Vuoi iniziare la tua attività come personal trainer in modo professionale e senza rischi?
Noi ti aiutiamo con tutti i passaggi: Partita IVA, inquadramento fiscale, INPS e adempimenti tecnici.

Guide Partita IVA Investigatore Privato: guida completa 2025

Se vuoi avviare un’attività come investigatore privato in Italia, oltre all’abilitazione e alla licenza prefettizia, è obbligatorio aprire la Partita IVA. Questa attività rientra tra quelle regolamentate, con requisiti specifici sia legali che fiscali.

Quando è obbligatoria la Partita IVA?
La Partita IVA è richiesta non appena inizi l’attività investigativa in modo professionale e continuativo. Anche se operi su incarico di un’agenzia o come collaboratore, se emetti fattura, devi avere una tua posizione fiscale attiva.

Qual è il codice ATECO corretto?
L’attività di investigatore privato rientra nel codice 80.30.00 – Servizi di investigazione privata. Questo codice è essenziale per il corretto inquadramento presso l’Agenzia delle Entrate e per la richiesta delle autorizzazioni necessarie.

Si può aderire al regime forfettario?
Sì, l’investigatore privato può scegliere il regime forfettario se:

  • non supera 85.000 euro di fatturato annuo,
  • non ha partecipazioni in SRL o società incompatibili,
  • non opera prevalentemente per ex datori di lavoro.

Il regime forfettario consente una gestione fiscale semplificata: tassazione ridotta, niente IVA, contabilità leggera.

Quale gestione INPS si applica?
L’investigatore privato deve iscriversi alla Gestione Commercianti INPS, in quanto l’attività è considerata di tipo imprenditoriale. Ciò comporta:

  • il versamento di contributi fissi trimestrali,
  • una quota variabile se si supera un certo reddito.

Quali sono gli altri adempimenti richiesti?
Oltre alla Partita IVA e all’INPS, per lavorare come investigatore privato devi:

  • ottenere la licenza prefettizia,
  • iscriverti in Camera di Commercio,
  • inviare la SCIA per l’apertura dell’attività,
  • dotarti di PEC, codice SDI e sistema di fatturazione elettronica.

Vuoi avviare la tua attività investigativa in modo sicuro e senza errori fiscali?

Guide Gestione Separata INPS per Liberi Professionisti: guida 2025

Se sei un libero professionista senza cassa di previdenza dedicata (come Inarcassa o ENPAP), sarai automaticamente iscritto alla Gestione Separata INPS. È il fondo previdenziale pensato per chi lavora in autonomia, ma non appartiene a un ordine o albo professionale con cassa propria.

Chi deve iscriversi alla Gestione Separata?

Devono iscriversi alla Gestione Separata:

  • i professionisti con Partita IVA non iscritti a casse ordinistiche;
  • i collaboratori occasionali che superano i 5.000 euro annui di compensi;
  • chi svolge attività autonoma continuativa senza essere artigiano, commerciante o dipendente.

Quindi, se sei un consulente, un digital marketer, un copywriter, un formatore, un programmatore o simili e non hai un albo di riferimento, questa è la tua gestione previdenziale.

Come funziona la contribuzione?

La Gestione Separata prevede il versamento dei contributi solo sul reddito effettivamente prodotto. Questo significa:

  • nessun contributo fisso annuale, a differenza degli artigiani/commercianti;
  • contributi calcolati in percentuale (circa il 26,07% nel 2025) sul reddito dichiarato;
  • obbligo di versamento tramite F24, con scadenze fissate annualmente.

Se fatturi meno, paghi meno. Se non fatturi, non versi contributi. Ma attenzione: versare poco può influenzare negativamente la tua futura pensione.

Serve iscriversi manualmente?

No. L’iscrizione alla Gestione Separata avviene in automatico quando si apre la Partita IVA con un’attività che non rientra in altre gestioni. Tuttavia, è bene verificare l’avvenuta iscrizione sul sito INPS tramite SPID o con il supporto di un consulente.

La Gestione Separata dà diritto alla pensione?

Sì. I contributi versati nella Gestione Separata servono per:

  • la pensione di vecchiaia,
  • l’indennità di maternità,
  • la malattia e l’invalidità (con requisiti specifici),
  • l’assegno unico per i figli.

È un sistema contributivo puro: più versi, più maturi. Per questo è importante non sottovalutarne il peso anche nei primi anni di attività.

Sei un libero professionista e vuoi capire meglio come funziona l’INPS?

Ti aiutiamo a verificare la tua posizione contributiva, calcolare i versamenti previsti e ottimizzare il carico previdenziale con una gestione corretta.

Guide Fattura a un Cliente Privato: La Guida Definitiva 2025

Se hai una Partita IVA e offri un servizio o vendi un prodotto a un privato cittadino, è fondamentale sapere come emettere correttamente la fattura. Anche se il cliente non ha una Partita IVA, la normativa italiana richiede che la fattura sia precisa, completa e trasmessa in formato elettronico. Quali dati servono per emettere la … Leggi tutto

Guida alla compilazione della fattura elettronica

Guida alla compilazione delle fatture elettroniche per regime forfettario: semplice e veloce La fattura elettronica è un documento fondamentale per i liberi professionisti e piccoli imprenditori che operano nel regime forfettario in Italia. Compilare correttamente queste fatture può sembrare complesso, ma seguendo attentamente questa guida, è possibile semplificare l’intero processo e garantire la conformità alle … Leggi tutto