Cosa sono e perché contano
I fringe benefit sono beni/servizi aggiuntivi allo stipendio che, entro limiti, non concorrono al reddito. Risultato: più potere d’acquisto netto per i dipendenti e costo del lavoro ottimizzato per l’azienda.
Requisiti ed esenzioni
- Buoni pasto: esenti fino a 8 €/giorno se elettronici (4 € cartacei).
- Buoni acquisto: esenti entro i limiti di legge; misure temporanee recenti hanno innalzato i tetti fino a 1.000 € (generalità) e 2.000 € (con figli a carico), includendo rimborsi utenze/affitto/mutuo quando previsto.
- Superati i limiti, l’intero importo diventa imponibile.
Procedura di erogazione
- Definisci un mini-piano welfare o erogazioni occasionali (es. Natale, MBO).
- Scegli formato (elettronico/cartaceo) e platea dei beneficiari.
- Rileva contabilmente: per aziende, buoni pasto deducibili al 100% e IVA detraibile; per professionisti con dipendenti, deduzione nei limiti specifici.
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Vantaggi pratici
- Dipendenti: beneficio netto immediato e libertà di spesa.
- Impresa: efficienza fiscale, employer branding, retention.
FAQ
- Qual è il limite di esenzione per i buoni pasto nel 2025?
8 € al giorno se elettronici, 4 € se cartacei. L’eccedenza è tassata come reddito da lavoro dipendente. - I buoni acquisto possono essere usati per utenze?
Sì, se previsti dal piano welfare, possono coprire spese per utenze domestiche, carburante o buoni regalo.
I fringe benefit sono deducibili per l’azienda?
Sì, integralmente come costo del personale, purché documentati e previsti da accordi aziendali.- Serve una policy per l’erogazione dei buoni?
Fortemente consigliata: deve indicare criteri di assegnazione, plafond e tipologie di benefit. - Un libero professionista può usare fringe benefit?
Solo se gestisce un’organizzazione con dipendenti. Non può autoattribuirsi fringe benefit deducibili.